Cenni Storici
Situato quasi in cima alla valle Calepio sulla sponda destra del lago d’Iseo che divide la sponda Bresciana da quella Bergamasca non è facile stabilirne le origini. Sicuramente i primi reperti ritrovati ci riportano all’epoca romana ed è al popolo dei latini a cui dobbiamo il nome Predore: infatti per quanto riguarda l’origine etimologica abbiamo due teorie, secondo la prima il nome deriva da PREDA, che significa bottino di caccia, mentre un’altra propone la teoria di PRAEDIUM, facendo riferimento al console e pretore romano Nonius Arius Mucianus che si stabilì qui nel III secolo d.C..
Numerosi sono i reperti ritrovati: i resti di una strada romana che assieme all’antico porto faceva di Predore un centro attivo, alcune monete risalenti tutte al III secolo d.C., residui di pavimentazione interna che per struttura e disegno precisavano l’epoca di formazione romana che vennero ritrovati scavando nella contrada del lago.
Inoltre ad inizio secolo facendo degli scavi per l’erezione di un locale scolastico si rinvenne la base di vasche balneari che fanno supporre che i romani venissero a villeggiare sulle nostre spiagge. Altra testimonianza della presenza romana è il tempio della dea Diana, dea dei boschi e delle selve, della selvaggina in sasso bianco alto 90 cm e largo 60 donato nel 1743 al comune di Bergamo.
Nel Medioevo Predore era un fortilizio sicuramente alla pari dei comuni vicini, in riva al lago sorgeva il palazzotto del Signorotto difeso da due torri, una merlata dimezzata e l’altra che risulta ora modificata, da una cinta muraria a nord e dalle barriere naturali costituite dal lago e dal fosso del torrente Rino. Per quanto riguarda gli spunti bellicosi sul nostro territorio si limitano al conflitto tra guelfi e ghibellini.
A Predore comune a prevalenza guelfa non mancavano però i ghibellini e capeggiava la famiglia Foresti, tra cui va ricordato Micideno, guelfo, erudito e autorevole. La mezza torre non va però ricollegata alle leggende e alle diatribe tra queste due fazioni, ma bensì a un cedimento delle fondamenta che probabilmente è avvenuto poco dopo la sua costruzione, perché in tutte le battaglie avvenute non esistono documenti che fanno riferimento a questa torre. Ricordiamo anche il grande impegno e apporto dei Predorini nei due conflitti mondiali che viene ricordato con il parco delle rimembranze presso S. Rocco.
Merita di essere menzionata, infine, un’importante scoperta avvenuta recentemente sul territorio di Predore. Durante un esplorazione alla grotta «Bus del Coren» tra le rupi che sovrastano l’abitato, alcuni saggi nel terreno consentirono di portare alla luce importanti reperti del periodo Neolitico.
Scoperta di notevole importanza archeologica, essendo queste le uniche attestazioni di insediamenti in grotta ditale periodo in tutto il territorio bergamasco.